Oggi, sabato di Pasqua, a Uomini e Profeti, facciamo memoria di Dietrich Bonhoeffer che fu impiccato dai nazisti in fuga il 9 aprile, nel carcere di Flossenbürg. Ne parliamo proprio oggi non solo perché è l'anniversario, ma perché, nel fondo di una cella, consapevole della sua condanna a morte, ha vissuto una discesa agli inferi, così come l'Europa ha vissuto in quegli anni una discesa agli inferi della storia. Oggi però, invece di ripercorrere il pensiero teologico di Bonhoeffer, rileggiamo con Paolo Ricca alcune delle sue poesie, dove si intrecciano insieme passione per la vita, dolore del mondo, attesa della risurrezione. Passato ...Vorrei respirare il profumo del tuo essere, vorrei assorbirlo, restare in esso, come in un caldo giorno d'estate i fiori carichi invitano le api e le inebriano; come i nottambuli di ligustri s'ubriacano; ma un brusco colpo di vento distrugge profumo e fiori. E io sto come un folle Davanti a ciòè che è svanito, che è passato... Le poesie Passato, Chi sono e Voci notturne sono tratte da Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e Resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Queriniana, 2002 (vedi la nostra piccola biblioteca) Bibliografia: Renate Betthge, Dietrich Bonhoeffer. Un Profilo, Claudiana, 2004