Uno dei primi grandi maestri del Talmud, Rabbì Aqiva, era un pastore analfabeta, probabilmente neppure ebreo, che si mise a studiare su richiesta della moglie, e divenne ben presto uno dei grandi fondatori di quelle scuole talmudiche, che permisero all'identità ebraica di sopravvivere dopo la distruzione del tempio. Morto martire per mano romana (aveva appoggiato la rivolta di Bar Kokhva), con grande stupore dei discepoli affrontò la morte con gioia. Oltre al rabbino Carucci Viterbi interviene anche lo storico Lucio Troiani per chiarire il quadro storico e culturale del tempo. Segnalazioni: Eli Wiesel, Celebrazione talmudica, Lulav editrice Talmud. Il trattato delle benedizioni a cura di Sofia Cavalletti, Tea editrice