Guerra, terrorismo, sterminio, sono tutte parole-realtà che ci stanno tragicamente diventando familiari. Ma nello stesso tempo ci accorgiamo anche che ciascuna di esse ha bisogno di una nuova definizione. Ad esempio: una "guerra preventiva" può considerarsi offensiva o difensiva? Un gruppo di soldati che bombarda un agglomerato con terroristi e civili, compie un atto di guerra o un atto terroristico? Che differenza c'è tra un "campo profughi" e un "campo di concentramento"? Tutte queste realtà ci obbligano a chiederci se il diritto internazionale è in grado di far fronte alla tragica situazione in cui versa il mondo, ma anche se le grandi tradizioni religiose sono in grado di offrire un solido fondamento alla giustizia, alla pace, al diritto. Ancora una volta, a una lettura non fondamentalista e non letterale i testi rivelano che solo assumento il punto di vista dell'altro troveremo una via d'uscita all'inumanità, e un cammino di realizzazione dell'umanità che le creature sono chiamate a vivere. Questi sono gli interrogativi che ci porremo con Antonio Cassese e Stefano Levi Della Torre. Segnalazioni: Antonio Cassese, Umano-Disumano. Commissariati e prigioni nell'Europoa di oggi, Laterza, 1996 Antonio Cassese, I diritti umani nel mondo contemporaneo, Laterza, 2002 Jean Bergeret, La violence fondamentale, Dunod, Paris 2000