Un "credente senza fede, un ateo religioso": così si definiva Pär Lagerkvist (1891-1974), premio Nobel per la letteratura 1951, romanziere, poeta, autore di pièce teatrali, che in tutte le sue opere mette in scena una serrata interrogazione sulla condizione umana (Agonizzanti ignoti, Venuti dal nulla e al Niente ritornanti) e sulla necessità di un Dio, che però si nasconde, si sottrae, sta in silenzio. Profondamente radicato nelle tradizioni della sua terra, P. Lagerkvist è anche pienamente novecentesco nella concezione di un Dio che non interviene nella vita umana. L'obiettivo che tenta di perseguire è quallo di un pensiero libero, ma non cade nella trappola ingenua di diventare un libero pensatore. Le musiche che accompagnano i testi proposti in questa puntata, letti da Vittorio Guerrieri, sono tratte dal CD A Swedish Pastorale, BIS-CD-165 Segnalazioni Pär Lagerkvist, Barabba, Jaca Book 2004 (vedi la nostra piccola biblioteca) Pär Lagerkvist, Poesie, a cura di Giacomo Oreglia, Guaraldi/Nuova Compagnia Editrice, Forlì 1991. Pär Lagerkvist, La mia parola è no, Iperborea Editore. Franco Perrelli, Pär Lagerkvist. Un ospite della realta',Iperborea Editore È più bello quando scende la sera. Tutto l'amore che il cielo abbraccia è raccolto in un'ombra di luce Sulla terra, sulle case della terra. Tutto è dolcezza, tutto carezza di mani, e remote rive occulta il Signore. Tutto è vicino, tutto è lontano. Tutto vien dato Come pegno all'uomo. Tutto è mio, e tutto mi sarà tolto. Alberi, nubi, il suolo che calpesto. E vagherò - Solo, senza orme. Pär Lagerkvist