Tranne che negli antichi riti pagani, nei culti dionisiaci della Grecia antica, e in alcune esplosioni di giubilo nel mondo ebraico, la danza, nella cultura occidentale, non ha mai avuto uno statuto anche religioso, come invece nella tradizione delle religioni dell'India. Lì si narra che lo stesso Brahman sentì l'esigenza di creare un quinto Veda per comporre insieme, nella danza teatrale, la parola, la musica, la mimica e sentimenti. Ma quali sviluppi ha avuto la danza rituale in India? Chi erano le devadasi, danzatrici sacre destinate al culto degli dei? E in che cosa consiste il rasa, una sorta di estasi mistica,, che costituisce il culmine della danza? Ne parliamo con Marilia Albanese, direttrice dell'I.S.I.A.O (Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente) di Milano, e con la danzatrice Roberta Arinci, che unisce alla danza tradizionale indiana anche contenuti cristiani. Letture da testi classici della tradizione indiana. Marilia Albanese,Antica India, dalle origini al XIII secolo, White Star