"Ciascuna religione è vera nel momento in cui la si vive", afferma Pier Cesare Bori, ricalcando un pensiero di Simone Weil, e raccontqando a Uomini e Profeti il suo cammino percorso fin qui di "cercatore dello spirito", attraverso gli studi in seminario, lo studio della filosofia, l'esperienza quacchera, il lavoro con i detenuti maghrebini e albanesi nel carcere di Bologna. E' possibile oggi, si chiede, nella frammentazione del sapere, perseguire una sintesi? E possibile inserire la Bibbia nel contesto di un dialogo tra fedi e culture? Quale rapporto può esservi tra le antiche sapienze e le esigenze moderne di rispettare i diritti di ciascun individuo? Dell'aspetto inquisitorio, censorio, colpevolizzante degli apparati religiosi, in particolare della Chiesa cattolica tra Quattro e Seicento, parliamo invece con Anna Foa, la quale ha voluto travalicare i suoi compiti di storica e guardare da vicino, attraverso lenti più umane, i volti, i gesti, le vicende di alcuni protagonisti -carnefici e vittime - dell'Inquisizione. In questo modo, forse, sottraendo all'oblìo almeno alcune delle migliaia di vittime innocenti. Testi di rifetimento: Pier Cesare Bori, Universalismo come pluralità delle vie, Marietti Anna Foa, Eretici, storie di streghe, ebrei e convertiti, Il Mulino Marianne Golz-Goldlust, Il Grande Giorno, Città aperta