L'atto di educare è, per Aldo Capitini, una "tensione al valore" da parte dell'educatore e un "inizio di libertà liberata" nel fanciullo. Si capisce così come, ancora una volta, "apertura" religiosa, progetto politico, atto educativo siano un tutt'uno nel pensiero e nella pratica del grande teorico (e praticante) della nonviolenza e della nonmenzogna. Concludiamo oggi quella che ha voluto essere solo una messa a fuoco del grande progetto-speranza di Capitini, che ci sembra più che mai attuale inn un momento di stasi progettuale e di deperimento di fiducia come quello vissuto oggi, in particolare dalle nuove generazioni. Quella di Capitini, diceva Sergio Quinzio, "non è fuga nel mistico, ma speranza profetica". In studio con noi Goffredo Fofi, Grazia Fresco, Lanfranco Mencaroni, Luciano Capitini.